PEDAGGI AUTOSTRADALI: ECCO COME SARANNO CALCOLATI
Nuovi scenari stanno per aprirsi per quanto riguarda il sistema dei pedaggi autostradali, con uno scontro tra il Ministero Infrastrutture e Trasporti e l’Aiscat (Associazione dei concessionari autostradali) sul nuovo sistema tariffario che è stato varato dall’Autorità di regolazione dei trasporti.
Il Ministro Toninelli dichiara iniziata la rivoluzione che era stata promessa il giorno della formazione del Governo, e che vedeva appunto nella ridiscussione del sistema dei pedaggi autostradali uno dei punti fermi: “Se Aiscat oggi attacca così, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Perché qui non si tratta di bloccare chi fa davvero gli investimenti e merita il giusto profitto. Si tratta solo di non ingrassare più chi gli investimenti li promette senza farli, con ripercussioni a volte gravissime per la sicurezza di chi viaggia. Sblocchiamo i lavori e fermiamo le mangiatoie”.
Un nuovo sistema di pedaggi autostradali che è stato pubblicato da Art e che entrerà in vigore a gennaio 2020, valido per 16 concessioni che hanno visto scadere i loro piani finanziari quinquennali. Nei rinnovi e nelle nuove convenzioni ci sono cambiamenti importanti. Fino ad ora il sistema delle concessioni non prevedeva distinzioni tra quote di remunerazione per le costruzioni e quelle derivanti dalla gestione. Così era difficile calcolare l’adeguata quota di pedaggio, e nello stesso tempo era complicato spingere i concessionari ad interventi, investimenti e corrette gestioni.
Da oggi invece la cifra da pagare al casello sarà calcolata in base ad una componente sulle costruzioni e investimenti e da una, distinta, dai costi di gestione, pertinenti ed efficienti. Toninelli ha aggiunto: “Il pedaggio vedrà applicare un indicatore di produttività, fondamentale per raggiungere la cosiddetta “frontiera di efficienza”. Art ha calcolato che il recupero di efficienza, appunto, potrà superare di molto il 20% nel caso di alcune concessionarie. Grazie alla separazione delle componenti, si potrà quindi agire sulla qualità operativa del gestore senza che tale parametro sia “inquinato” dal recupero in tariffa degli investimenti. Proprio su quest’ultimo versante, i sistemi tariffari attuali non contemplano un meccanismo automatico di abbattimento tariffario nel caso in cui fosse accertata la mancata o ritardata realizzazione degli investimenti. E comunque questo aspetto non viene monitorato”.
Così il nuovo sistema di pedaggio autostradale ha previsto un collegamento tra gli investimenti reali e la quota da pagare, con penalità a carico del concessionario in caso di ritardi. Sui pedaggi si vedranno direttamente anche gli effetti di premi e penalità che saranno imposti ai concessionari sulla base di parametri oggettivi (velocità media di percorrenza, fluidità dei caselli, adeguatezza strutturale).
“Il nuovo modello tariffario”, conclude Toninelli, “consente il contenimento dei ricavi del concessionario e trasferisce direttamente ai cittadini gli eventuali maggiori introiti legati agli aumenti imprevisti di traffico, meccanismo oggi è applicato solo di rado. In questo modo riequilibriamo i pesi tra interesse pubblico e interessi privati: è questo il cambiamento che Governo e ministero stanno imponendo al sistema delle concessioni autostradali. I profitti dei privati sono giusti, gli abusi no. E noi ci batteremo a favore della sicurezza e della qualità del viaggio di tutti i cittadini”.