Il mercato europeo dell’auto è in forte crisi
Forte disagio nel mercato europeo dell’auto, con un -22,7% di vendite rispetto al 2019. Un dato che conferma come tutti i maggiori mercati europei continuano a perdere rispetto al periodo pre-pandemia
Il mercato europeo dell’auto fa segnare quindi un grave disagio, con 1.039.810 immatricolazioni, -22& rispetto al 2019 quando furono 1.345.181. Nel primo quadrimestre, sempre in confronto al 2019, il calo arriva al 25%. Unico mercato in aumento è quello svedese con un +8,3%.
La crisi del mercato europeo dell’auto attanaglia quindi i cinque maggiori mercati europei (Germania, Italia, Francia Regno Unito e Spagna) che insieme valgono ben il 70% delle vendite in Europa Occidentale. Nel primo quadrimestre ecco i dati: l’Italia contiene il calo al 16,9%, mentre gli altri fanno peggio, con la Francia al -21,5%, la Germania al -25,6%, il Regno Unito al -34,2% e la Spagna al -39,3%.
La situazione italiana migliore va ascritta ai bonus e agli incentivi governativi anche per vetture con alimentazione tradizionale. Ora però i fondi sono terminati, e vedremo quale sarà lo scenario. In Italia poi le auto elettriche non sono ancora così presenti rispetto agli altri Paesi, mentre aumentano le vendite dei modelli ibridi. Ecco i commenti delle associazioni di settore:
«In attesa che la eMobility decolli davvero anche nel nostro Paese – ha dichiarato Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae – l’unico modo per abbassare le emissioni delle auto di nuova immatricolazione, e svecchiare il circolante, è continuare ad incentivare con obbligo di rottamazione la fascia 61-135 g/km, che ha dimostrato di poter abbattere in modo massiccio la quota delle auto con emissioni superiori. In Germania è stato presentato un Piano che prevede 2,5 miliardi di euro come incentivi per la diffusione di veicoli elettrici, in Francia il bonus ecologico all’acquisto già in vigore sfiora il miliardo di euro, a cui si aggiungono altri 800 milioni come incentivi a fronte di rottamazione di veicoli vetusti, mentre in Italia lo sviluppo della mobilità elettrica non può prescindere dalla estensione dell’Ecobonus, oggi previsto solo per il 2021, fino al 2026».
«Per sostenere il recupero del mercato e dei livelli produttivi – sostiene invece Paolo Scudieri, Presidente di Anfia – e per non interrompere il virtuoso processo di sostituzione del parco circolante più anziano con veicoli di ultima generazione, tenendo ben presenti i target di decarbonizzazione della mobilità che l’UE ha fissato secondo una roadmap stringente, è fondamentale proseguire con le misure di stimolo della domanda. In Italia, speriamo che con il Decreto Sostegni Bis, la nuova manovra da quaranta miliardi di euro per garantire un pacchetto di misure, interventi e contributi a fondo perduto, vengano finalmente rifinanziati gli incentivi all’acquisto di nuove auto con emissioni di CO2 nella fascia 61-135 g/km, già esauriti. Allo stesso tempo, rinnoviamo l’appello ad agire nella stessa direzione per lo svecchiamento del parco dei veicoli commerciali leggeri vincolando il contributo all’acquisto alla rottamazione dei vecchi mezzi, in modo che anche il comparto della logistica urbana delle merci viva una piena ripartenza e, soprattutto, proceda speditamente verso obiettivi di efficienza e sostenibilità, a maggior ragione visto il recente incremento degli acquisti online e dell’home delivery».