ECONOMIA CIRCOLARE E RICICLO PNEUMATICI IN UNA TAVOLA ROTONDA
Il tema dell’economia circolare e del riciclo focalizzato sugli pneumatici è stato al centro della Tavola rotonda del 25 settembre scorso dal titolo “Non chiamatelo rifiuto!”, organizzata da AIRP-Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici, che ha visto gli interventi di parlamentari, accademici, tecnici e rappresentanti della realtà imprenditoriale e a cui hanno partecipato Alessandro Angelone Presidente di Confartigianato Autoriparazione e Alessandra Calà Responsabile della Categoria.
Innovazione tecnologica; qualità e durevolezza del prodotto, partendo dall’ecodesign, per garantirne recupero, riutilizzo e smaltimento; infrastrutture e potenziamento impianti di recupero; meccanismi di premialità per i modelli virtuosi; miglioramento del quadro normativo; approccio di sistema sono tra i principali driver che dovranno orientare le politiche a favore dell’economia circolare e della sostenibilità. In questo nuovo scenario le imprese potranno giocare un ruolo molto importante e trovare nuove opportunità, come nel campo del riciclo degli pneumatici. Il Presidente Angelone ha sottolineato l’importanza della qualità del prodotto da cui ritiene non si possa prescindere, come punto di partenza ed elemento centrale su cui deve ruotare tutto il sistema dell’economia circolare. Occorre puntare su pneumatici di alta qualità e durevolezza che, altrimenti, sarebbero difficilmente riciclabili e riutilizzabili. L’autoriparazione è un ambito virtuoso, da sempre molto attento alla tutela dell’ambiente, in cui già si ricicla moltissimo (oli, batterie, etc.).
L’aspetto critico sta nel fatto che, purtroppo, esistono sul mercato pneumatici importati con qualità e prezzi differenziati, alcuni dei quali non conformi ai parametri di sicurezza che i costruttori europei sono obbligati a rispettare e ciò incide in maniera rilevante sulla sicurezza del veicolo e sul confort di guida. Altra criticità, che sfugge al controllo della filiera professionale, sono gli acquisti diretti del cliente sul web che spesso non forniscono garanzie, con ricadute negative per la sicurezza stradale, sul piano dell’evasione fiscale e del contributo ambientale, etc. Su questi fronti è fondamentale un intervento risolutivo da parte delle Istituzioni e degli Organi di vigilanza preposti, volto a regolamentare il sistema. Un dato positivo riscontrato è che da parte del cliente vi è sempre più attenzione alla qualità del prodotto, privilegiata rispetto al prezzo. È convinto che questa nuova tendenza nei consumi e nelle scelte degli utenti possa aprire sempre maggiori spazi sul mercato alle imprese che operano in qualità e che si possa innescare un meccanismo virtuoso, creando i presupposti favorevoli per poter affrontare le nuove sfide green dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile.