Il prezzo dei carburanti torna a salire
La riduzione delle accise, che aveva fatto scendere il prezzo dei carburanti, si ferma. Così il costo sale di circa 12 centesimi al litro per benzina e diesel al distributore.
Il taglio delle accise rimane sì in vigore fino al 31 dicembre, ma il Governo ha deciso di dimezzarlo. Così per milioni di italiani il prezzo dei carburanti torna a salire. Lo sconto passa da 30,5 a 18,3 centesimi al litro. Sarà valido per tutti ad eccezione degli autotrasportatori, che hanno un altro regime fiscale. Una brutta notizia quella arrivata all’inizio di dicembre.
Una decisione, quella del Governo, che sta generando grande malcontento sia nei cittadini che tra le associazioni che tutelano i consumatori. Certo il momento non è dei più adatti per alzare il prezzo dei carburanti. Il Codacons ha fatto una stima dei costi: 6 e in più per ogni pieno, fino a 146 euro all’anno in più in media per ogni famiglia. E il quadro potrebbe peggiorare ancora: “Potrebbe esserci un aumento dei prezzi al dettaglio dei beni trasportati, considerato che l’85% della merce in Italia viaggia su gomma, oltre a registrare anche conseguenze negative sull’inflazione, in un momento in cui i listini al dettaglio andrebbero calmierati”.
Inoltre, all’aumento dei prezzi dei carburanti si va a sommare lo sciopero dei benzinai autostradali previsto per i giorni dal 13 al 16 dicembre. Uno sciopero deciso dalle associazioni di categoria Faib, Fegica e Anisa. Una protesta che nasce dalla previsione di una bozza di decreto che prevede la “richiesta razionalizzazione della rete per una maggiore efficienza, che porta a riproporre un sistema di royalty a esclusivo vantaggio della rendita di posizione dei concessionari. Questo avviene senza abbattere la differenza abnorme di prezzi tra viabilità ordinaria e autostradale”.