AUMENTO DEL COSTO DEI CARBURANTI: ECCO I VERI MOTIVI
Ancora una volta gli automobilisti devono fare i conti con l’aumento del costo dei carburanti, che puntuali sono arrivati proprio sotto le vacanze di Pasqua e che ancora stanno facendo vedere i loro effetti. Cerchiamo allora quali sono le cause dell’aumento del costo dei carburanti e quali sviluppi porteranno.
Un primo discorso generale che va fatto è che nel 2019 stiamo assistendo ad un’elevata contrazione del mercato dell’automobile, soprattutto per diesel. Salgono invece gli acquisti di auto a GPL, a dimostrazione che il costo del carburante è un elemento primario nella scelta dell’auto.
In questo sistema si inserisce anche l’argomento delle auto elettriche, visto che le batterie utilizzate non riescono ancora a garantire quell’autonomia necessaria per coprire le esigenze di chi guida. Il mancato boom delle auto elettriche è proprio questo: poca affidabilità della batteria, e non problemi legati al motore. Ricordiamoci poi che i costi di produzione sono elevatissimi, così come le emissioni di CO2. L’auto elettrica sarà quindi l’auto del futuro in città, per spostamenti brevi e per poche persone, mentre il diesel è ancora nettamente in vantaggio anche dal punto di vista ambientale.
Altro discorso legato all’aumento del costo dei carburanti riguarda poi il poco sviluppo di GPL in Italia, che invece non ha costi elevati. Il GPL è un derivato della benzina (da un barile se ne raccoglie il 4%) ma la produzione italiana non basta a soddisfare la richiesta, tanto che va ricavato dal gas naturale che arriva nel nostro Paese da Nigeria e Libia. Il costo del GPL è di soli 0,67 al litro con accise pari solo al 10% della benzina. Questo costo però non permette guadagno dello Stato, visto che copre solamente i costi di raffinazione e distribuzione. Benzina e gasolio invece aiutano con il loro prezzo ad aumentare gli incassi dell’Erario.
Che cosa quindi determina l’aumento del costo dei carburanti? Prima di tutto il costo del lavoro e del personale. Il privato può gestire meglio e più liberamente i prezzi, le stazioni dei grandi marchi hanno prezzi livellati in tutto il territorio e in autostrada si paga di più a causa delle concessioni. Il miglior rapporto qualità/prezzo si trova in aree urbane e nei centri commerciali, perché la grande pubblicità di cui i prodotti petroliferi possono godere permette loro di abbassare i margini.
L’ultimo elemento di cui tener conto sono le scelte internazionali delle compagnie petrolifere, che a seconda delle richieste del mercato possono scegliere un combustibile rispetto ad un altro. Fino a qualche mese fa per esempio, il costo alle pompe di benzina e diesel era quasi lo stesso, visto che il diesel era il nemico da combattere ed aveva una grossa fetta di mercato di vendita delle automobili. Oggi le vendite di auto diesel sono precipitate, e così il costo della benzina si è alzato. Insomma, una vera e propria speculazione di mercato.