BOLLO AUTO: SE INQUINI DI PIU’, PAGHI DI PIU’
Ecco un’importante novità che riguarda il bollo auto, con i consumi di CO2 che saranno determinanti per calcolare le tariffe della tassazione. Con questa decisione in sostanza si ritorna a far applicare il principio del bonus malus ambientale, per cui più si inquina e più si paga.
Un principio che viene esteso alla tassazione per le automobili, e quindi anche al bollo auto. Oltre all’ecotassa e agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ad emissioni ridotte, ecco un’altra misura emanata dal Governo.
E’ il protocollo Aria pulita, che il premier Conte ha firmato a Torino con i ministri di Ambiente, Economia, Sviluppo economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, Salute, e con Regioni e Province autonome. Un protocollo con tutti i provvedimenti utili per rispondere alle esigenze in fatto di emissioni di biossido di azoto e particolato, per le quali abbiamo già subito procedure d’infrazione da parte dell’Europa.
Le azioni sono chiaramente da effettuarsi in vari settori: agricoltura, trasporti, riscaldamento delle abitazioni, uscita dal carbone. Tra queste anche il “disincentivo all’uso di veicoli ad alte emissioni inquinanti“, proprio con l’inserimento dei bonus malus che ora riguardano anche il bollo auto. In questo caso il bollo diventerebbe un bollo sul consumo, basato quindi sui consumi di combustibile. Riuscirà il Governo a mettere in pratica questo tipo di soluzione? Staremo a vedere.
Ricordiamo però che il parametro della CO2 per verificare il grado di inquinamento di un veicolo è riduttivo, perché esclude altri elementi significativi come appunto particolato e il biosssido di azoto. Un modello che si potrebbe utilizzare anche in Italia è il “pay 4 use“, cioè pagare in base a quanto si utilizza l’auto e non sui dati di potenza, che sempre meno tengono conto dell’anzianità del veicolo, non riuscendo a paragonare esattamente i parametri di auto immatricolate in anni diversi.